Intervista a Annalisa Bollini

Una donna in punta di piedi, illustratrice sul filo. Questa è la schiva, e tanto brava, Annalisa Bollini.
Buona lettura.
io
Siediti e dicci: chi sei e cosa fai?

Passo molto tempo seduta, spesso per terra, a tagliare, incollare e ricamare. Cerco cosi’ di raccontare delle storie con le immagini.

La mia amica Daniela ti descriverebbe come esponente del #ricamocontemporaneo. Qual è il percorso che ti ha portato ad esprimerti con ago e filo? Se ti va, potresti accompagnare il tuo racconto con qualche immagine che ritieni significativa.

Tendo a raccogliere un sacco di cose, le accumulo perchè sono convinta che un giorno potrebbero servirmi. Credo si possa dire che sono una collezionista. Così un’estate un po’ per caso un po’ per sperimentare qualcosa di nuovo, decisi di aprire la mia scatola delle stoffe. Cominciai così a tagliare dei pezzi di stoffa e a cucirli sulla tela. Ogni cosa sembrava trovare il proprio posto in modo naturale e a me sembrava di mettere ordine nel caos. Alcune delle illustrazioni del mio primo libro, Histoires de fete d’ici et d’ailleurs, le ho fatto proprio così. Questa, ad esempio:

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Successivamente ho cominciato ad usare anche la macchina da cucire perché volevo un tratto più libero e meno controllato. Si vede in questo, selezionato per la biennale Ilustrarte 2012.

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Ultimamente sto aggiungendo anche frammenti e ritagli di carte colorate, che raccolgo in giro o che creo da sola. Questa tecnica l’ho scelta per il Calendario San Zeno.

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Alcuni artisti utilizzano il ricamo per illustrare mondi adulti, talvolta con sfumature estreme. Altri invece impiegano questa tecnica per richiamare con precisione riferimenti etnici, atmosfere antiche, tradizione. Nel tuo caso, cosa aggiunge il filo al disegno?

Mi piace il gesto che si compie con ago e filo. È un continuo entrare e uscire, partecipare e osservare da lontano. Lavorare con ago e filo lascia il tempo di pensare. Puoi disfare tutto e ricominciare tutte le volte che vuoi. Quando invece uso la macchina da cucire mi lascio andare. È un momento liberatorio. Unendo queste due modalità riesco ad ascoltare sia la mia parte razionale e attenta, che quella più libera e divertente.

So anche che in passato hai realizzato un bellissimo lavoro che ha combinato pop up e haiku. Ce ne parli?

Sono molto legata a questo progetto perchè credo che abbia rappresentato l’inizio di tutto. Si tratta di un abecedario. Ognuna delle 26 lettere è raccontata con un haiku e rappresentata con un pop up. L’idea mi venne appena tornata da Milwaukee. Lì infatti avevo appreso alcuni dei principi basilari dei meccanismi pop up e avevo lavorato sugli haiku e sulla loro struttura. È stato un lavoro molto impegnativo ma anche molto divertente, non solo nella fase di ideazione, ma anche nella successiva realizzazione.
Quando finalmente il libro ha preso vita, è’ stata davvero una soddisfazione rendersi conto che tutto funzionava davvero.I libri pop up hanno qualcosa di magico, sfogliandoli ti ritrovi catapultato in un altro mondo e non puoi che rimanere a bocca aperta.

C

È davvero bello. Sono ingorda, ci regaleresti un haiku?

Eccolo:

Vuota dimora:
ragni danzano folli
al ritmo del jazz

Certo che scegli sempre tecniche molto affascinanti, ma difficilmente coniugabili con la produzione di massa… ti viene mai la tentazione di prendere la via più semplice?

Ritrovarsi a percorrere strade complicate ti porta ad affrontare nuovi ostacoli, e nel cercare di superarli scopri nuovi orizzonti. Ne vale sempre la pena.

Ci parli del tuo ultimo lavoro?

Ho avuto la fortuna di poter creare un calendario per una fondazione di Verona, la Fondazione San Zeno, dedicata alla realizzazione di progetti di cooperazione per lo sviluppo in Europa, Asia, Africa e America del Sud, promuovendo attività mirate alla scolarizzazione, alla formazione professionale e alla nascita di iniziative economiche. È nato così un bestiario fantastico. Dodici strane creature che racchiudono in loro stesse le caratteristiche di due animali; come il lupo medusa, che sembra una notte d’agosto, perchè “i lupi di mare seguono sempre le stelle”.

img lupo

Quale sarà la tua prossima frontiera?

Mi piacerebbe dedicarmi alla serigrafia, unendola in qualche modo al ricamo. E poi chissà, magari costruisco una foresta di cartapesta!

Non abbiamo ancora parlato di sedie, ma rimediamo subito! Ci descrivi la tua postazione di lavoro?

Qualche anno fa ho deciso di trasformare in studio la piccola stanza dove mio nonno passava le ore tra le sue confuse scartoffie. Da allora ho il mio piccolo rifugio dove posso far viaggiare liberamente la fantasia.
Ho una vecchia sedia e un tavolo di legno. Non manca mai una tazza di tè, un po’ di cioccolato e tanti libri.
Ogni tanto c’e’ anche il mio cane che per lo più russa e riempie tutto di peli, ma a modo suo mi sostiene.

Giocando con le metafore, a quale tipo di seduta sei?

Direi una sedia a dondolo…anzi un grosso morbido cuscino appoggiato su un tappeto.

Ci regali una sedia della tua vita?

Eccola.

sedia

Info:

> il sito di Annalisa Bollini

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3 pensieri su “Intervista a Annalisa Bollini

  1. ciao Silvia, lei sembra molto brava, un altro centro. Però attenzione, ci sono un paio di refusi nella seconda risposta.l.  Luca Vitali Edizioni Montaonda cell.++39 389 818 35 08 via Montaonda 133, San Godenzo, 50060 Fi -ITA

    Da: WordPress.com A: luca@edizionimontaonda.it Inviato: Giovedì 29 Gennaio 2015 12:44 Oggetto: [New post] Intervista a Annalisi Bollini #yiv1234647190 a:hover {color:red;}#yiv1234647190 a {text-decoration:none;color:#0088cc;}#yiv1234647190 a.yiv1234647190primaryactionlink:link, #yiv1234647190 a.yiv1234647190primaryactionlink:visited {background-color:#2585B2;color:#fff;}#yiv1234647190 a.yiv1234647190primaryactionlink:hover, #yiv1234647190 a.yiv1234647190primaryactionlink:active {background-color:#11729E;color:#fff;}#yiv1234647190 WordPress.com | stimadidanno posted: “Una donna in punta di piedi, illustratrice sul filo. Questa è la schiva, e tanto brava, Annalisa Bollini.Buona lettura.Siediti e dicci: chi sei e cosa fai?Passo molto tempo seduta, spesso per terra, a tagliare, incollare e ricamare. Cerco cosi’ di” | |

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