Il seggiolin del papa

Illustrazione originale per Measachair
di Roberta Cadorin.

Evocare una sedia, anche questo si può fare. Ingredienti: fantasia e un po’ di forza nelle braccia.
Riprendiamo di nuovo un lemma del Dizionario dei giochi di Beniamino Sidoti (coautore insieme ad Andrea Angiolino).

Seggiolin del papa 

Gioco ► fanciullesco di forza e di movimento: il “seggiolin del papa” è un modo di trasportare un’altra persona seduta, a braccia. A differenza del gioco delle ► pignatte, i portatori cercando di creare una situazione comoda e stabile per il trasportato, incrociando le proprie braccia perché si sieda comodamente: la posizione classica prevede di stringere con la mano sinistra il proprio braccio destro all’altezza del gomito, e con la mano destra il braccio del compagno alla stessa altezza, in modo da formare un quadrato che funga da seduta. Come capita con lo ► zoppino o la ► cavallina, il seggiolin del papa in sé non è un gran gioco: può però diventare uno strumento di ► penitenza o, più spesso, la base per una gara di ► corsa a squadre di tre. Il gioco è noto anche come sedia del papaalla sègge de Monzegnore (Bari), fare predellucce (Toscana), portesse an papa in carca (Piemonte), a màmmara (Napoli), a siggitedda (Milazzo).

Diamo il nostro contributo a questa definizione aggiungendo due versioni regionali. La prima è bellunese. Ce ne aveva parlato Roberta Cadorin qui, regalandoci anche una splendida tavola creata apposta per noi.

Caregheta d’oro, 
che porta el me tesoro
che porta el me bambin
caregheta careghin.
La seconda variante è genovese e ce la indica la nostra amica Anna Amaryllis Alzetta, che genovese non è ma in compenso è una donna curiosa.

Careghetta d’öu 
ch’a peiza ciü che l’öu, 
oü, argento 
ch’a peiza ciü 
che o vento vento, 
venton caccia a l’âia
o caragon! 
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