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Cuore di Cane fotografata da Silvia Bartolini |
Oggi siamo in compagnia di un folletto (Cuore di Cane), una strega (l’intervistatrice) e un bosco incantato. Qui ci si accomoda per lo più su ceppi e si respira l’umidità del bosco. Entrerete in un mondo animista e noir che meraviglia e spalanca porte. Vi prendiamo per mano, non abbiate paura.
Siediti e dicci: Chi sei, che cosa fai?
Dove sei seduta mentre lavori/crei? Ci descrivi la tua sedia, il tuo ambiente?
In questo momento, come in tanti altri, sono accovacciata sulla mia sedia nera nel mio piccolissimo studio ricavato dal ripostiglio di casa. Anche se non amo questa sedia, credo sia la giusta seduta per me: è una di quelle che si alzano e si abbassano, è nera e ha pure le rotelle che non mi fanno stare MAI ferma.
Mi ci siedo sempre in posizioni strane, una volta di lato, una volta con le gambe incrociate ma, adesso mentre scrivo, ho assunto la mia classica posizione alla giapponese, ovvero, seduta sulle ginocchia.
Ho guardato un po’ i tuoi lavori e ho scelto come prima tua immagine questa figura seduta.
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Pesci |
Le mie creature, anche se diverse tra di loro, nascono tutte dalla mia sconfinata ammirazione per la natura, ma sopratutto da un concetto di totalità dell’esistenza. Uno è tutto! Io non sono solo carne ma sono legno e pelliccia, un albero non è solo legno ma è anche carne.
Oltre agli alberi e agli animali sono attratta dai cuori. Non so spiegare precisamente il perché di questa mia… chiamiamola pure “fissazione”. Disegnare questo organo su di me ha lo stesso effetto di un mantra, vado praticamente in trans e mi perdo nella sua forma e in tutto quello che può rappresentare. E’ un soggetto carico di emozioni e continuo a rappresentarlo per dargli importanza, per ricordarmi che, spesso, quello che ci consiglia è migliore di quello che dice il cervello.
Infine arrivano i Cani, in diretto collegamento con il mio nome “Cuore di Cane”. Se nei miei disegni vedete un cane… vi assicuro che non è un cane qualunque ma è la mia adorata canina Runa,a cui devo gran parte della mia serenità.
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CaneRosa |
A che punto è la tua ricerca artistica?
Sono in continuo mutamento, quello che ho fatto ieri è diverso da quello che farò oggi. Mi sento come un fiume che scorre veloce ed è per questo che tutti i giorni sono diversi per il mio immaginario.
Nel tempo mi sono imbattuta in diversi stili, soggetti e realtà; ho creato storie, le ho vissute e le ho abbandonate per altre… e così via. E’ sempre stato così, sperimento e mi diverto. Sono partita con le illustrazioni per l’infanzia, ho affrontato periodi difficili molto scuri, sono diventata un albero, e ho fatto battere il cuore…
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Vorrei un giullare per ridere a comando |
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Qui è ovunque |
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Un Cuore al Giorno # granatis et neurons |
Intervistando le persone riguardo alle sedie ricorrono spesso alcune interpretazioni: l’attesa contemplativa di una sedia immobile, il movimento delle sedie con ruote, la memoria che suscitano le sedie ereditate. Parlaci della tua creatività, da cosa nasce e come si sviluppa? ti concedi tempo e aspetti l’ispirazione, ti muovi e guardi intorno alla ricerca di stimoli o hai precisi riferimenti nel tuo passato o nel lavoro di autori che consideri maestri?
Ho passato intere giornate a strapparmi i capelli dalla disperazione perché le idee non arrivavano. Con il tempo ho capito che più cerchi e meno trovi quindi mi sono impegnata per diventare paziente e attendere che qualcosa arrivi da solo. Durante queste pause ho la possibilità di riempire il mio bagaglio immaginario: guardo e ascolto quello che mi circonda, fino a che qualcosa non fa scattare la scintilla. A quel punto mi immergo completamente nella mia creatività e li rimango fino a che non si esaurisce.
Spesso le idee spuntano nei momenti più impensabili ed è quello il bello dell’attesa! L’unico inconveniente è che devo sempre portarmi in borsa un quaderno e una penna, altrimenti rischio di impazzire.
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Goodbye Alice |
Caro folletto, non sfuggirai alle domande demenziali…
Per immagine, se tu fossi una seduta, saresti una sedia, una poltrona, uno sgabello, un divano o una sdraio?Sarei sicuramente una di quelle Sedie Amaca, magari appesa ad un ramo di un albero o a una trave di una vecchia casetta.
Ti vedi più la sedia su cui gli altri possono sedere o alla ricerca della sedia su cui sederti?Come ho detto prima, sono in continuo movimento quindi, oggi potrei essere una bella poltrona pronta ad abbracciare chiunque, domani potreste trovarmi in cerca anche di un semplice sgabello su cui riposare. Se dovessi fare una sorta di statistica di come mi sento la maggior parte delle volte, direi di esser alla ricerca di una bella seduta. Mi accontento di poco e sono pure piccola, mi basterebbe anche un cuscino a terra.
Ci regali una sedia?
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mare
che sia verde o blu non ha importanza |
illustrazioni: cuorecane.blogspot.it
fotografia: alessiacastellano.blogspot.it
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Immagine da qui, se aprite il link vedete anche Runa |
Queste interviste mi piacciono assai! Che idea bellissima!
Camilla mi ci ha messo in mezzo, prenditela con lei ;D
(io mi diverto e imparo con grande gioia)
che bella!