Ovviamente in tutti questi mesi di sedie e sediole e domande sparse in giro c’è stato anche chi si è arrischiato a rimbalzarci la palla e a chiederci: e voi, Silvia e Camilla, che sedie siete?
Ci abbiamo pensato, ci stiamo pensando, ci penseremo. Difficile rispondere. Perché noi stiamo dentro, alle sedie. Noi SIAMO, le sedie. E cambiamo, siamo buffone mutevoli che giocano al gioco delle sedie scompagnate. Repentinamente si spostano anche i nostri punti di equilibrio (?), a volte procediamo autonome altre spaciughiamo a quattro mani storielle, idee ed esperienze e tutto questo si riflette solo parzialmente qui, in queste pagine. Abbiamo cartelle di file sediosi che accumuliamo senza una reale utilità. Che forse finiranno qui dentro o forse no. Foto raccolte al volo, pezzi di ritratti. Per non parlare dei “beni fisici”. Pagine strappate alle riviste di sale d’aspetto compiacenti, flyer raccolti passando, pezzi di biglietti da visita con sedie fotografate e poi masticati da cani di passaggio. O sedie dai padroni estinti abbandonate ai cassonetti e adottate prontamente.
Nel gioco delle parti probabilmente Silvia è la più sedia tra le due, Camilla l’incostante svolazza buffa e un po’ maga. Nella realtà i ruoli si mischiano, così come le fragilità e le stramberie, ma resta il fatto che una delle due è più svagata pigra e inconcludente dell’altra, ma non importa sottolineare quale, diciamo che spesso è una di quelle sedute morbide che scendono dal ramo…
Measachair è il “dove” tutto questo si affaccia al mondo e prova a trovare voce e collocazione. E’ dialogo con mondi sconosciuti ma è anche dialogo tra noi due. Un ciacolìo praticamente continuo fatto anche di pernacchie, riscritture, brodini primordiali che sobbollono, canzoncine d’incoraggiamento, vaffanculi e vergognosissime lacrimucce nei momenti melensi (ma tra noi va forte il vaffanculo e la presa per le mele, che non si fa alleanza). Quando non vengono le parole perché l’immagine ha il sopravvento e sbuca fuori da parecchio in fondo allora nascono le Babille di Camilla, streghette umorali che fotografano il momento, esprimono, sintetizzano. A volte, se possibile, vengono prodotte anche su richiesta. Allora ecco qua. Un’altra faccia del nostro dialogo. Da oggi, ogni tanto, ve ne proporremo una, perché Silvia è anche molto convincente. Non è detto che le spiegheremo tutte o che voi capiate cosa ci sta sotto, ma Silvia ha deciso che sono troppo belle per tenercele tutte per noi.