Di Nina abbiamo parlato tra di noi e sui nostri blog. Di Nina, ovviamente, abbiamo già parlato anche qui.
Francesca e Nina assieme, ed entrambe rispondono illustratrice/visual designer.
Mi attorniano mi accolgono mi sorreggono.
3) Su che sedia lavori? è scelta o casuale? influisce su quello che fai?
(la nostra domanda per Francesca viene presa al volo da Nina e mentre ci immaginiamo Francesca con matite nei capelli e tra le dita a disegnare durante un viaggio in treno, oppure seduta sul gradino di casa a prendere il primo sole della stagione, o direttamente di fronte al mare o accoccolata su una delle poltrone di casa, Nina ci regala le sedie del suo mondo, quelle che ispirano Francesca e la fanno fantasticare.)
Una in particolare, ritorna sempre. La classica di legno con lo schienale a metà e con le pagliuzze sulla seduta.
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più grande di me che pare sempre mi racconti una storia. Non so ancora a quale ricordo sia legato, lontana, una visione che mi ha fatto bene in qualche tempo: quando lo scoprirò mi riposerò su di lei.
Quelle di cui prima, e una grande poltrona di pelle che anche lei torna, ormai è personificata, perché mi ha visto crescere, e io sono un’animista, lo riconosco.
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La sedia di cui sopra, ma sospesa. Sospesa è spesso, come un rincorrere buffo tra me e lei, chi sta più coi piedi per terra?
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È un po’ ciò che ti fa star ferma, ma la testa dell’uomo o i sogni o la capacità di immaginare è così forte che non sei davvero seduto lì e lei viene via con te. Le dai tu la radice, alla sedia dico.
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Nessuna dei due, per fortuna le sedie son sedie, e solo loro possono esserlo. Quando poi una persona-sedia si siede su una sedia? Impiliamo sedie, non c’è forse più movimento? Fossi una sedia me la prenderei!

7) Nella tua vita hai mai incontrato persone che son state per te una sedia?
Come sorreggere, uno dice sì, ma come scrivevo sopra, preferisco un paio di braccia che mi prendano e mi facciano ballare.
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Orpo dimenticavo! sai che è un po’ come la storia della poltrona del punto 4? anche a me ha visto crescere da piccina. Il testo è scritto sul disegno:
“C’è una poltrona in casa mia.
E’ bella, fresca, accogliente e vecchia.
E’ qui da prima di me, le porto rispetto.
E poiché c’è sempre stata, e io no, non l’ho guardata mai a fondo.
E ora che la disegno posso dire che la conosco.
Ha tante rughe che partono dai suoi bottoni, che forse sono i suoi occhi. E quelle mille pieghe che si diramano disegnano strane reti, è come se fossero tutte la linea della vita della Mia Poltrona.
E penso a tutte le volte che mi ha accolto, un corpo che cresceva”.
Grazie.
N
…e cuori e baci, non a sproposito qui :*
sedie impagliate??
celò! 🙂
e pensare che stavo per chiudere il pc, invece quel tuo rimando mi ha fatto venire voglia di knullare. 🙂
ritieniti responsabile di qualsiasi cosa mi verrà fuori!!! :-)))
Bacione e buona giornata.
R.
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Un universale della memoria… Grazie ad entrambe!
adesso anche le sedie si mettono a fare danni… speriamo siano danni utili!
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grazie a te di leggerci sempre!
🙂
…belle parole, bei contenuti, belle sedie
belle voi
effetto ballarì 😀
ahahahahhahaha mi mancava l'effetto ballarì!